Qualche giorno fa è stato il giorno della “candelora” conosciuto anche come Imbolc, festa pagana antichissima.
Io ho “tradotto” questa ricorrenza in linguaggio adatto alle bambine e ho raccontato loro la storia di Brigid, l’ho fatto come al solito per scandire nel tempo la danza dell’anno e perchè a me questa festa ha sempre molto affascinato.
Mentre loro erano sedute in attesa della favola…
la candelora a parole mie:
Tanto tempo fa in questo periodo, ancora pieno inverno, le genti non avevano le nostre case calde e la possibilità di comprare cibo al supermercato, nelle loro cantine avevano i resti di quello che avevano messo via nella bella stagione, ora stava per finire e non avrebbero avuto più nulla da mangiare. Ogni piccolo segno della primavera che stava arrivando era per loro la speranza che la terra si risvegliasse e che iniziasse a dare di nuovo frutti e calore…questo loro lo chiedevano alla dea Brigid accendendo per lei un candela.
La festa di Imbolc è la festa del fuoco, infatti la Dea adorata in questo periodo era appunto Birgid protettrice dei fabbri e dei poeti.
Diciamo che io ho messo insieme un pò di cose e ho spiegato alle bambine che inizia ora a sentirsi e vedersi qualche accenno di Primavera, la bimbe hanno cercato margheritine e altri segni della nuova vita della natura e insieme abbiamo fatto la figura di Brigid con le potature degli ulivi…
sempre come usanza celtica infatti in questo giorno di creava con la paglia una figura di questa dea e per lei si accendeva una candela bianca per meditare sulla vita che stava tornando,
alle bimbe ho fatto notare come la luce della candela emani calore e illumini proprio quella che tra un pò arriverà con l’inizio della bella stagione e ho chiesto loro cosa tornerà tra un pò…fiori, luce, mare, piscina, insalata, farfalle, il nostro compleanno, festa di primavera, api e tante altre cose…che meraviglia la fantasia!
Rientrate poi in casa abbiamo continuato e le bimbe, non contente di lasciare la povera Brigid fuori da sola, hanno voluto farne un’altra proprio con la paglia come da tradizione…
e ovviamente con la candelina accesa altrimenti che “candelora” è!
Che magia ragazzi!