matrigna

Ho appena spento la televisione, stasera è stata trasmessa Biancaneve e i sette nani, capolavoro della Walt Disney.

Ora rifletto.

Ogni volta che leggo una favola o che sfoglio un libro dove c’è un cattivo, un mostro o un genitore morto ci penso, ma è il caso di trasmettere queste paure, questi piccoli turbamenti ai bambini?

A volte penso che un bambino non debba neanche poter immaginare che un genitore possa morire o che  possa abbandonarlo e poi le streghe cattive che vogliono uccidere, avvelenare!?

Allora penso, un pò anche ritornando col pensiero alle mie letture del passato, a cercare un perchè in ogni fiaba (non in tutte per fortuna vedi qui) ci deve essere una situazione spiacevole, un personaggio, una scelta o un luogo che può tornare nei sogni dei nostri bambini e incutergli timore? Avranno tempo per scoprire che nel mondo non ci sono solo i “buoni”!

Intanto bisogna vedere in che tono è raccontata la fiaba, nel caso siamo noi la voce narrante non dovremmo enfatizzare molto la voce del “cattivo” o l’avvenimento spiacevole, raccontare una favola con un tono calmo aiuterà ad interpretare il tutto in modo giusto da parte del bambino. D’altronde nelle favole per bambini non sono mai enfatizzati in modo eccessivo gli avvenimenti spiacevoli o meglio non sono descritti nei particolari.

E’ pur vero che i bambini vanno in cerca di eccitazione e specialmente i maschietti si innamorano spesso di giochi mostruosi, proprio per scacciare la paura, per batterla, quindi addolcire troppo i personaggi che rappresentano il male può essere spiazzante, può confondere.

E poi il lieto fine dovrebbe dare al bambino la speranza che tutto alla fine si risolve anche nella vita di tutti giorni e quindi al Male si contrappone il Bene e quest’ultimo vince.

bella addormentata

Non so se la conclusione è pro o contro questo tipo di favole posso dire solamente che almeno io da piccola non volevo vedere la Bella Addormenteta perchè avevo paura della strega cattiva…

13 comments

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  1. Mestieredimamma

    Secondo me la paura del lupo, dei cattivi, della strega (della morte e del male per dirla più filosoficamente) è qualcosa di innato e nelle favole è presente proprio perchè c’è bisogno di liberarsene. Che poi i bambini la incontrino anche troppo presto, è un altro discorso.
    La mia prima bimba Margherita aveva paura del lupo e delle streghe ben prima di conoscere Biancaneve e la Bella Addormentata, e quando lei e poi Cecilia hanno iniziato a guardare qualche cartone se la facevano sotto ma avevano bisogno di vedere che i buoni vincevano. Adesso MArgherita che distingue bene la differenza tra i cartoni e la realtà (ha 4 anni e mezzo) ha paura della morte di noi genitori (anche perchè ci sono stati dei lutti recentemente di persone molto vicine a noi). COmunque io ricordo che avevo le stesse paure.
    Nemmeno io ho grandi risposte, (chi le ha??) dobbiamo rassicurarli in modo che capiscano che “il male” esiste ma a piccole piccole dosi anche perchè nemmeno proteggerli troppo va bene..

    1. silvia

      Sagge parole di una mamma con più esperienza della sottoscritta.
      Grazie

  2. Sara

    Ciao, questo è un argomento che mi sta a cuore e sul quale mi trovo spesso in disaccordo con i miei familiari…loro sostengono che il male fa parte della vita, ma a mio parere non di un bambino così piccolo come il mio che ha 2 anni e mezzo (ops…ormai quasi 3!) Ho scartato fiabe come Hansel e Gretel e Pollicino che nemmeno mi ricordavo iniziassero con l’abbandono nel bosco dei bambni da parte dei genitori perchè non avevano i soldi per mantenerli (vi rendete conto????Almeno potevano abbandonarli in città, avrebbero avuto più possibilità di sopravvivenza!!!). Invece, Nemo lo faccio vedere però dalla scena in cui va a scuola, omettendo, cioè, la morte della madre. Cerco in questo modo di tutelare mio figlio che alla sua età non è in grado di elaborare determinate cose e non come mi rinfacciano alcuni di tenerlo dentro una campana di vetro! Secondo me in alcuni casi fa comodo trasmettere certe paure ai bambini perchè in questo modo si ha più potere su di loro in quanto potrebbero pensare che se non si comportano bene verranno abbandonati dai genitori…vi assicuro che alcuni genitori utilizzano questi ricatti per ottenere obbedienza e trovo sia superfluo sottolinearne la scorrettezza…

    1. silvia

      Lo so carissima Sara è proprio vero quello che dici, molti genitori usano la paura come arma per far star buoni i figli, quella delle fiabe è invece una paura diversa che spiegata nel giusto periodo di crescita può anche aiutare ovviamente non nei bambini troppo piccoli…è così bello essere bambini e non sapere delle cose brutte del mondo!

  3. mammachegiochi

    Ho parlato proprio oggi con la maestra di Gloria del fatto che io non ho mai fatto vedere un cartone del Walt Disney, li trovo film horror per piccoli.
    Nemmeno le storie tipo hansel e gretel, non l’ho mai raccontata. Penso ci sino due considerazioni: le fasi di sviluppo dei bambini, fino ai 4-5 anni vivono in uno stato puramente emotivo, tutto è realtà, anche le streghe, diverso poi i bambini dai 6 anni in poi, ( infatti iniziano la scuola primaria) dove emerge la razionalità, e quindi possono riconoscere il vero dal falso, il bene dal male.
    E’ anche vero come ha detto mestieredimamma che i personaggi cattivi servono per esorcizzare le paure. I bambini hanno bisogno di sentire raccontare le storie infinite volte, per poter rendersi conto di superare certe difficoltà.
    Insomma io sono combattuta su questo ma continuo così.Voglio che le mie bimbe abbiano paura delle cose reali, della strada, delle macchine, del fuoco ecc. e crescano serenamente.

  4. singlemama

    proprio ieri sera parlavo di questo argomento con un’amica che sta seguendo un corso per genitori.
    i cattivi delle fiabe e gli elementi paurosi o tetri sono fondamentali per il bambino, perché gli permettono di confrontarsi con le proprie paure e di non farsi sconfiggere o paralizzare da esse. nelle fiabe ci sono sempre gli elementi contrapposti a quelli negativi e c’è sempre il trionfo del bene ed il lieto fine. gli elementi che noi adulti riteniamo negativi o di disturbo – perché la nostra è una percezione adulta delle cose, siamo noi che pensiamo che il bambino non possa sopportare determinate scene, ma è perché siamo condizionati dalla nostra mente – per il bambino sono fondamentali.

    leggete qui : http://www.pianetamamma.it/il-bambino/sviluppo-e-crescita/come-capire-l-importanza-dei-personaggi-delle-fiabe.html

    comunque se riesco sabato vado qui : http://www.bresciabimbi.it/2011/03/02/incontro-sulla-fiaba/

    e magari scopro qualcosa di più…

    ps: i film disney sono rose e fiori, avete mai letto le versioni originali dei fratelli grimm? altro che splatter …

    1. silvia

      Hai ragione, condivido in pieno quello che hai scritto e sarò molto felice se dopo essere andata a questo “incontro sulla fiaba” ci dirai qualcosa di più! Le conosco bene le favole originali…inorridisco ogni volta che leggo il punto in cui la matrigna di cenerentola incita le figlie a tagliarsi parti dei piedi per far entrare la scarpina…brrr

  5. giulia

    ciao ti avevo già scritto una volta sull’argomento ma poi non sono più riuscita a risponderti.
    io un po’ mi sono informata sulle fiabe perché ho una bambina di quasi tre anni. Le fiabe per questa età non sono adatte perché andrebbero lette dopo i 4 minimo. non andrebbero interpretate in modo teatrale con varie vocine perché questo aiuta il bambino a crearsi la fiaba da se (naturalmente non parlo dei cartoni). Il fatto che leggiamo di scene cruente non andrebbero interpretate come un adulto perché il bambino non le percepisce come le percepiamo noi, altrimenti ce ne sarebbero cose da dire, come per esempio: ma il principe di biancaneve va a baciare una morta o che sembra tale? Cos’è vi sembra un comportamento normale? ecc.
    per i bambini la scena cruenta significa un preciso comportamento sbagliato che viene esorcizzato, viene interiorizzato come sbagliato.
    per quanto riguarda la morte anch’io mi sono trovata in difficoltà ultimamente quando è venuta mancare una persona a me vicina e quindi ho chiesto alle maestre come affrontare l’argomento. non starò a spiegare tutto ma mi dicevano che per i bambini la morte è una cosa naturale come la vita. Non so se dipende dal fatto che hanno una visione steineriana della cosa ma effettivamente mi è sembrato che la bambina la prendesse un po’ così…ma forse era solo un’impressione mia.

    1. silvia

      Ciao Giulia, come ti ho già detto l’altra volta io non mi baso solo su quello che mi dicono, seguo più che altro il mio istinto(quindi non voglio insegnare nulla a nessuno per carità), su alcune cose sono d’accordo con te, sul tema “morte” effettivamente hai ragione, probabilmente è così ma per quanto riguarda il leggere le fiabe solo dopo i 4 anni non la penso assolutamente così, il solo sentire la voce della mamma è un motivo più che valido per leggere fiabe, adatte all’età, fin dalla nascita! Dico “fiabe adatte all’età” perchè sebbene io ami stainer ed il suo modo di trattare il bambino non condivido le favole che consiglia di leggere. Le favole in principio non erano destinate ai bambini, solo con il tempo le abbiamo fatte diventare tali e come ti dissi l’altra volta vorrei che mia figlia sognasse con le favole e non inorridisse! E poi le favole fanno tanto bene all’immaginazione, ai termini che i bambini imparano senza forzature, sono dei riti bellissimi da fare insieme a loro in deterninati momenti della giornata insomma IO dico VIVA LE FAVOLE!

      1. giulia

        forse mi sono spiegata male…io leggo sempre storie e anche qualche fiaba, a volte le invento, mia figlia ne va matta.
        di sicuro adesso tralascio qualcosa e sto attenta a quello che le leggo, magari prediligo quelle cantilenate con rime, per esempio ho trovato una cenerentola in rima senza scene splatter e questa è l’età giusta. dopo i quattro si può pensare a cose più complicate. non sono mai stata una che prende le cose radicalmente, proprio l’opposto, prendo vari spunti e seguo molto l’istinto, imparo giorno per giorno e cerco di informarmi attraverso vari punti di vista.
        l’importante per me è riuscire ad ascoltarsi e cercare di ascoltare i veri bisogni dei bambini perché al giorno d’oggi succede poco e molti genitori sono presi dalla frenesia o dall’ansia delle cose.
        per questo ogni tanto mi fermo a leggere quello che scrivi, perché, anche se non sempre sono d’accordo con quello che scrivi, il metodo nell’affrontare le cose di tutti i giorni è lo stesso

  6. Carmela

    Ciao Silvia,
    Seguo spesso il tuo blog e mi soffermo molto sulle tue ricette che spesso ripropongo ai miei bimbi.
    Ti scrivo (proprio su questo argomento) perché ho pubblicato di recente un libro per bambini scritto con il mio maggiore Lorenzo di 7 anni. Volevo mostrartelo, anche in PDF (capisco che diventa difficile lasciare il proprio indirizzo) il tuo blog è molto seguito e ci darebbe tanta visibilità. Per sapere un po’ più di me mi puoi trovare su facebook s.v. Doula Carmela. Aspetto tue indicazioni. Grazie mille.
    Un abbraccio di luce Carmela

    1. silvia

      Cara Carmela mi farebbe molto piacere leggere il tuo libro, ti mando la mia e-mail così parliamo più con calma
      info@piacerediconoscerti.it mandami pure il pdf. Un abbraccio

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