Il nostro stemma araldico

padre figlio

Ieri sera secondo incontro sulla genitorialità.

Mentre nel primo incontro abbiamo approfondito il concetto di “come ci vediamo genitori in questo momento” ieri siamo tornati indietro, alle nostre origini, all’educazione che i nostri genitori ci hanno offerto e anche questa volta ho capito qualcosa di me e del mio essere madre e di quanto è importante essere in sintonia anche con l’altro genitore, nel mio caso col papà. Anche stavolta ci hanno offerto un piccolo sforzo di fantasia, descrivere con parole e disegni la nostra famiglia di origine quello che ci hanno trasmesso nella gioia e nelle difficoltà, nell’ascolto e nell’espressione delle proprie emozioni perchè è di Emozioni con la “E” maiuscola che si parla in questo corso. Ne è venuto fuori che la Mamma di solito è più aperta “verso” e “con” il proprio figlio mentre il Papà rimane quasi per tutti l’autorità, il genitore meno aperto o comunque quello con cui il figlio si apre di meno, questa dunque una società patriarcale? No, anzi il padre autoritario di solito non permette il dialogo col proprio figlio e quindi genera silenzi ed emozioni represse, la patriarcalità quindi non è più tale, anzi, tutto il lavoro delicato ricade sulle spalle della madre che però non riesce a fare anche la parte del padre che non può essere sostituita da nessuno ovviamente. Di solito la Mamma fa da tramite tra padre e figlio nel caso tra i due non ci sia dialogo ma perchè si deve arrivare  questo? Un padre che si commuove davanti ad un film ma che non piange davanti al figlio, un padre che “ovviamente” non piange mai, un padre che non c’è mai per lavoro o uno che non viene ascoltato perchè ormai ha perso la sua chances quella di ascoltare suo figlio nel momento del bisogno…questi sono solo alcuni esempi che sono emersi dalle nostre discussioni e ad impresionarmi è stata la frequenza con la quale il ruolo del padre ha lasciato ferite nei figli, ferite che potevano non esserci se solo si permettesse alle emozioni di essere esperesse! E’ pur vero che un’autorità che stabilizzi la famiglia non è sempre un male, una roccia sulla quale poter contare sempre e comunque ma le Emozioni quelle con la “E” maiuscola devono uscire e dobbiamo impegnarci noi per primi ad esprimerle per poi insegnarlo con amore ai nostri figli.

Alla prossima puntata, con tanta voglia di imparare a riflettere su altri interessantissimi argomenti!

One comment

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  1. vanesa

    come dice la locandina: “diventa l’allenatore emotivo di tuo figlio” ….. quante emozioni e siamo solo al secondo incontro, una esperienza unica e molto personale che ogni genitore dovrebbe fare.

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