Trucchi per evitare di perdere la calma

trucchi per aver pazienza con i figliQuello che faccio io quando la pazienza mi scappa…

In questi giorni mi sto facendo molte domande, Annalisa è molto molto ribelle, fa tutto il contrario di ciò che le si chiede, probabilmente sta passando un periodo di gelosia, anche se con la sorella è sempre molto dolce ma vuole più attenzioni, le vuole solo per lei! Come dico sempre “l’amore si moltiplica con più figli, ma la pazienza rimane sempre quella” in questi giorni la sgrido molto spesso e allora sto cercando una strategia per evitare di alzare la voce ogni volta che lei mi provoca!

Un episodio su cui riflettere è quello che ci è successo il Primo Maggio, siamo andati con amici ad una pineta vicino casa ed è successo un piccolo e insignificante episodio che però tanto insignificante non è…ci stavamo preparando per andar via e un bambino sconosciuto si è avvicinato al nostro gruppo cercando una bambina che probabilmente era proprio Annalisa, è stato qualche minuto girovagando in mezzo a noi fino a quando è arrivata la mamma che sicuramente l’aveva perso di vista e visibilmente impaurita l’ha picchiato con mano pesante. Non smetteva di schiaffeggiarlo sul collo, mentre il bambino piangeva disperato e le cercava di spiegare. L’accaduto ci ha fatto rimanere tutti a bocca aperta.

La riflessione che volevo proporre è proprio quella che nella maggior parte delle volte la paura, la stanchezza, l’insoddisfazione, il nervosismo sono le cause di litigi con gli altri e soprattutto con i bambini che in realtà non fanno nulla di male se non essere bambini e quindi, distrarsi, provocare le nostre reazioni, chiedere…

E allora che fare quando i bambini ci fanno passare la pazienza? Ecco quello che ho iniziato a fare io:

Non cercare di essere la mamma perfetta, a volte vorrei essere una mamma solo coccole e sorrisi ma è importante ammettere che non può essere sempre così, siamo esseri umani e arrabbiarsi è normale, tutto sta a non esagerare.

Ascoltare il figlio per poi essere ascoltata, questa è un’altra tattica vincente, spesso capita di dire al figlio “aspetta un attimo” ma ci arrabbiamo quando lui non fa quello che gli si dice… ma se ci pensiamo bene siamo proprio noi ad avergli insegnato a farsi aspettare quindi via libera all’ascolto quando che lo chiedono.

Dopo la sgridata deve tornare la tranquillità, questo è qualcosa di indispensabile, dopo la sgridata, deve tornare il sorriso magari facendo qualcosa di divertente o di buffo, in modo che nostro figlio pensi “mamma si è proprio arrabbiata ma è sempre la mia mamma”

Dire al figlio che lo si ama anche quando lo si sgrida, ovviamente questo va detto in un momento di tranquillità, magari dopo che è passato l”uragano”, essere rassicurati è molto bello no?

Allontanarsi un attimo fisicamente, questo l’ho imparato ultimamente e devo dire che è davvero utile, cioè, se in cucina sta succedendo qualcosa che sappiamo ci farà arrabbiare, allontaniamoci un attimo, andiamo in salotto, dopo 5 minuti la rabbia passa, parola mia!

 

10 comments

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  1. veronica

    sicuramente non eravamo allo stesso parco ma a noi è capitato lo stesso episodio.
    una mamma spaventata perchè il bambino si era allontanato è andata nel panico e. quando lo ha trovato ,che stava giocando con altri bimbi sullo scivolo, lo ha veramente umiliato urlando e dando sberlette…… ma non solo all’arrivo del padre la dose s’è rincarata….
    i bambini sono rimasti di stucco…….
    questo episodio mi ha fatto molto riflettere e condivido con te quando dici che arrabbiarsi è lecito e giusto e che se i bambini sbagliano gli va detto e fatto capire, ma con modi e toni adeguati.
    io ho imparato da mi marito che con la sua calma riesce anche in situazioni drammatiche a spiegare ai figli ogni cosa
    un po lo invidio!!!!!!!
    io sono più impulsiva ma mi sto controllando e datempo ho attuato l’allontanamento volontario epr 5 minuti dal baccano eo dal pericolo e poi torno chiaramente più rilassata.
    non sempre riesco ma ci provo
    buonagiornata

  2. Anonimo

    guardare gli sbagli degli altri è un pò come riflettersi in uno specchio in cui troppo spesso nn si ha il tempo di guardare! è un ottimo modo per capire cosa davvero nn dovremmo fare… o magari anche cosa sarebbe bello imparare a fare… allora aggiungerei alla tua lista OSSERVARE….

  3. marina

    scusa l’anonimo… ero io… OSSERVARE dicevo… osservare gli altri per nn commettere gli stessi errori ma osservare anche i bimbi… loro sanno come provocare e poi ristrapparti un sorriso… loro sanno oltrepassare il limite per poi tornare perfettamente al loro posto… loro sanno che anche senza parole i loro gesti sanno parlare… loro sanno che ci sono mille modi per comunicare… loro sanno che per sapere qual è più giusto da usare… devono chiedere a noi… che troppo spesso gli diciamo di aspettare… e allora sanno… che battere i piedi è un modo per accelerare la nostra risposta…loro sanno di aver bisogno di noi… ma noi lo sappiamo cosa vogliono da noi????

    1. silvia

      Marina cara come hai ragione, tu la sai lunga sull’argomento sei una maestra non solo perchè lavori in una scuola ma lo sei soprattutto perchè hai tre figli meravigliosi e perchè sei nata con la meravigliosa capacità di “stare” e “capire” i bambini.
      Prendo quindi il tuo consiglio come prezioso, osservare mi aiuterà sicuramente.

  4. Anonimo

    Grazie di essere passata da me Mi piace molto il tuo blog, lo trovo autentico e concreto. Ciao.

  5. Isabella

    che bello questo post, grazie!
    … si sente che parli dal cuore

  6. Irene

    Grazie. Questa osservazione che hai scritto, dell’aspettativa dei bambini ad essere “aspettati” come a volte noi ci facciamo aspettare da loro è molto interessante e sento che la farò mia. Posso aggiungere che io, per quanto riguarda la gestione di bimbi ribelli, ho trovato molto utile fare un corso “Genitori Efficaci” (di Tomas Gordon) dopo il corso ho letto anche l’omonimo libro e ne sono stata conquistata. La mia bimba ha solo due anni ma devo ammettere che il nostro rapporto è diventato molto più sereno. Il tuo articolo mi ricorda in parte quello che ho imparato al corso….il fatto che i genitori siano umani e fallibili e non debbano nascondere la loro umanità ai figli, l’ascolto attivo dei bisogni del bambino, come affrontare i conflitti genitori-figli, far sentire il bambino accettato in tutti i suoi sentimenti, anche quelli negativi affinchè non dubiti di essere sempre e comunque amato…insomma, bello. Grazie!

    1. silvia

      Grazie a te della tua condivisione, prenderò questo libro ho proprio voglia di leggere qualcosa al riguardo!

  7. vita

    come ti capisco.io ho il mio secondogenito di quasi 3 anni che mi fa impazzire con quella sua aria sorniona e irriverente.Ieri ho perso la pazienza e ho iniziato ad urlare come una matta…ottenendo solo una finta calma di qualche secondo.E’ difficile e non si smette mai di imparare.Io ho tre figli,uno di 7 anni,uno di 2 e mezzo e la piccola di 6 mesi.Sono un medico ospedaliero che per i figli ha smesso qualsiasi forma di studio e aggiornamento e per ora anche di lavorare.Quando leggo i blog di voi mamme ipercreative,ironiche con dei bambini meravigliosi che seguono tutto cio’ che fate mi viene uno scoramento profondo.Adoro i miei figli,per loro sto momentaneamente rinunciando a cio’ che mi è più caro (portare sollievo a chi ne ha bisogno) ma a volte vorrei essere più coinvolgente,più affettuosa,più mentalmente presente!!!scusa lo sfogo

    1. silvia

      Cara, siamo tutte nella stessa barca, mi raccomando però di non credere che quello che si scrive sul blog sia la vita reale, anzi questi sono piccoli spazi “felici” che ci si ritaglia e dove le cose negative a volte non vengono raccontate. Ricordati che non c’è bisogno di essere mamme perfette, ognuna di noi ha i suoi limiti ma i nostri bambini ci amano così come siamo. Ti abbraccio

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